la pagina di mister Maialino

hai un' idea di cosa è il maiale?

io quando avevo 12 anni ne ho visto uccidere uno, e poi ho assistito a tutte le operazioni di preparazione dei prodotti alimentari del maiale.

quasi quasi me lo racconto:

a me piace la salsiccia, il prosciutto, il meaccio . . . . . ma oggi ho un po' pietà per un animale che nasce per essere sacrificato dopo un anno, un anno e mezzo di vita e in maniera molto cruenta . . . .

il maiale, altrimenti detto porco, scrofa, troia . . .è comunque un animale simpatico e curioso.

Deriva dal temibile CINGHIALE, tutt' altro che simpatico e curioso, piuttosto pericoloso e aggressivo . . . .

poi l ' uomo che ama fare incroci e domesticazioni lo svilisce e lo umilia, trasformandolo in maiale appunto . . . . .

e il maiale ricambia assoggettandosi alla volontà di questo essere intelligente e spietato che al massimo gli regala la massima:

" del maiale non si butta niente !"

incominciamo:

fango, resti organici, foglie morte, ghiande . . . zozzerie e sopra il povero maiale!

LA MACELLAZIONE DEL MAIALE

Era una tradizione tipica contadina quella di allevare e macellare il maiale per uso famigliare.

Tra la fine di novembre e i primi di febbraio era il tempo opportuno di "copare il mas-cio". Questa attività era un avvenimento festoso poiché significava una abbondanza inconsueta di carne e di grassi. Il maiale veniva conservato in modo naturale e le varie operazioni connesse erano compiute come un rito nei cui effetti erano quasi riposti i motivi della sopravvivenza.

Il maiale veniva comprato appena svezzato, rinchiuso nel"porzile", veniva nutrito con un pastone di brodaglia: "el maco", che consisteva in acqua che era servita a lavare le stoviglie "lavaure de i piati", rifiuti di cibo "vanzaure", croste di paiolo "rasaure de ramina", granturco macinato grossolanamente "farinazo" e semola.

Man mano che l’animale cresceva si aggiungevano cibi più sostanziosi che servivano a sanare la sua fama insaziabile.

Giunto il momento si chiamavano i "mazini" che andavano di corte in corte con i loro attrezzi:la "ciao", una grossa madia, la "rasarola" una specie di raschino, el "pelo", el "STEGAGNO", el "rampin" per levare le unghie dalle zampe. Una volta ucciso il maiale veniva scottato con acqua quasi bollente, poi issato a testa in giù per essere aperto e diviso in due parti: "le mezene". In seguito era fatto a pezzi dal "saladaro", e con la maggior parte della carne, venivano fatti "coezini", "saladi", "saltimbronze", "osocoi", … .

da: http://web.tiscali.it/mediachinaglia/Ipertesti/Iper%20Casale/I%20mazini.htm

da noi in UMBRIA ( alta Val Tiberina ) i " mazini " li chiamavamo: norcini . . .

mio nonno Umberto, lo faceva spesso il  " norcino"  perchè lo faceva bene, prima di andare in guerra ( non era nato nel '99, ma partì soldato lo stesso )

morì a soli 26 anni d' età come conseguenza dell' aver respirato i trincea il gas soffocante ( fosgene ) che gli procurò la tubercolosi . . . .

( sembra che la causa fu un baratto malaugurato: scambiò la maschera anti gas per un mantello militare . . .con un commilitone )

     

                                                                                              

                                                                                                                            

 

    Your trouser cuffs are dirty   

"i tuoi risvolti dei pantaloni sono sporchi"

A gennaio il coccio è protagonista per cucinare il sanguinaccio e  il «meaccio» (sangue di maiale cotto con polvere di cacao e pinoli).

MIACCIO  ( meaccio )   Marche - Umbria

Descrizione:

Materia prima: sangue di maiale filtrato, latte, uova, zucchero, cioccolata fondente grattugiata, pane grattugiato, alchermes, chicchi di caffè, cannella, scorza di arancia, limone, mandorle, nocciole, burro o strutto. E' un piatto dolce contadino e montanaro, povero e legato alla stagione fredda e al maiale, allevato e macellato in casa, di cui si utilizzava tutto, compreso il sangue. Il termine migliaccio deriva dal miglio, un cereale storico utilizzato molto prima della coltivazione del mais per pane e polenta. Un tempo quindi il migliaccio, torta di sangue suino, si faceva con la farina di miglio.

Territorio:

Intero territorio regionale.

Preparazione:

Il sangue è il componente tradizionale e peculiare, crudo, fresco, lavorato e setacciato fino a sfibrarlo, va unito allo zucchero, che può anche essere sostituito o integrato col miele, poi si aggiungono latte intero di fresca mungitura, canditi, cioccolato amaro e fondente grattugiato, pane grattugiato e scorza di limone e arancia. A scelta si possono aggiungere anche mandorle o nocciole, odore di noce moscata, cannella o chicchi di caffè, burro o strutto. Il tutto va versato in uno stampo basso cotto a bagnomaria.

Un po' di storia:

Questo dolce deriva dall’usanza contadina di fare la “pista” ovvero la lavorazione di tutte le parti del maiale, compreso il sangue che veniva raccolto e cucinato in padella con cipolla, olio e erbe aromatiche, oppure usato per la preparazione di un dolce piatto decisamente povero che caratterizzava una tradizione contadina e montanara che sapeva ricavare piatti nutrienti e gustosi anche dalle parti meno nobili del maiale. Il nome deriva dal miglio che storicamente veniva usato assai prima della coltivazione del mais per la preparazione della polenta e anche del pane. Oggi il migliaccio non si prepara più con la farina di miglio ma si usa comunemente del pane grattugiato. Con il tempo si è anche arricchito di qualche ingrediente tanto che oggi definirlo povero sembra poco appropriato in quanto, con qualche variante, possiamo trovare al suo interno: latte, uova, zucchero, miele, cioccolata fondente, alchermes, chicchi di caffè, cannella, noce moscata, buccia di arancia e di limone, mandorle, nocciole, burro ecc…

Istruzioni:

Dolce tipico del periodo invernale ottimo per colazione o merenda viene anche servito a fine pasto.

 

lo so, il meaccio è stato il mio dolce preferito da bambino. . . .

ricordo ancora come morì sul piazzale di casa mia un maiale da macellazione. . .

col cuore bucato con questo stiletto o con una pistola particolare

oggi ci ho ripensato, come mangiare il maiale, senza pensare al suo modo di lasciare il mondo ?

 

 

e adesso dopo i filmati chi vince: la compassione o la golosità ?