Principio di precauzione
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Il
principio di precauzione è una norma in materia
di sicurezza dell'ambiente che afferma che
ove vi siano minacce di danno
serio o irreversibile, l’assenza di certezze
scientifiche non deve essere usata come ragione per
impedire che si adottino misure di prevenzione della
degradazione ambientale.
In realtà tale norma è un sottocaso del più generale
principio di precauzione che le persone troppo prudenti
applicano spesso:
se una cosa può far male, evitala!
Esiste una
profonda differenza fra la norma (fra l'altro ratificata
dall'Unione Europea) e il suo stravolgimento pratico che
è stato portato avanti dai movimenti ambientalisti.
Infatti la norma stabilisce che il non essere certi
(scientificamente) che X fa male non deve impedire di
adottare precauzioni nel maneggiare X.
L'arbitraria estensione arriva a negare X perché
potrebbe far male.
Un esempio classico (slegato dall'ambiente) può essere
quello del fucile.
Il principio di precauzione adottato correttamente
porta, non sapendo se un fucile è carico o meno, a
maneggiarlo sempre con cura, mai puntandolo per esempio
verso un'altra persona, nemmeno per gioco. L'adozione
errata del principio è invece il rifiuto di maneggiare
il fucile perché potrebbe nuocere.
Il principio di precauzione nella sua forma estesa (ed
errata) è la strategia tipica della personalità dei
fobici.
L'esempio
Come esempio
citiamo l'ostilità dei Verdi contro le biotecnologie. In
senso lato, il principio significa negare per
prevenire effetti spiacevoli (da cui anche
principio di prevenzione); applicato alla scienza
significa fermare il progresso quando si teme che potrà
portare effetti negativi. Qual è il giudizio che Il
Well-being dà su questo principio? Uno solo: 0.
E in questo numero ognuno può leggere ciò che di più
negativo si possa esprimere con le parole.
I Verdi non capiscono che con un atteggiamento
reazionario, antiquato, che insomma puzza di morto
impediscono che molte loro battaglie siano accolte
dall'opinione pubblica. Come si può aver fiducia in un
movimento che ci fa o vorrebbe farci vivere male?
Infatti contrariamente a quanto si pensa, la posizione
dei Verdi è in netto contrasto con la qualità della
vita. L'ostinarsi in battaglie donchisciottesche
impedisce loro di vedere quanti altri mulini a vento
hanno accettato (combattono gli OGM poi accettano
conservanti sospetti nei cibi di tutti i giorni) e se la
loro battaglia contro il mulino di turno fosse giusta,
allora per coerenza occorrerebbe abbattere tutti i
mulini creando un deserto attorno all'uomo. Vediamo
alcuni aspetti che sono stati giustamente accettati
dalla collettività. Alcuni di essi potrebbero essere
sicuramente meglio gestiti, ma non è questo il punto.
Ricordo che per il principio di precauzione andrebbero
totalmente eliminati. Ed eliminare è
sicuramente peggio che migliorare.
Le auto - Si sa che le auto inquinano;
milioni sono stati i morti di tumore in tutto il mondo.
Ma chi se la sente di rinunciare all'auto?
L'industria - Anche le industrie
inquinano: perché non torniamo al XVIII sec. prima della
rivoluzione industriale?
Il riscaldamento - Perché non si torna
al riscaldamento a legna, visto che quello a gasolio è
fonte di inquinamento?
Il cellulare - Nel dubbio che causi
forme tumorali, applicando il principio di precauzione,
aboliamolo.
La televisione - Emette radiazioni e si
sa. E i danni ai piccoli che si guardano i cartoni
animati? Aboliamola.
Gli aerei - Dove c'erano dei prati oggi
c'è solo un'immensa pista e rumore. Inutili, ci si può
spostare a cavallo.
Le spiagge attrezzate e le piste da sci
- Espressione dell'egoismo umano che per divertimento ha
invaso i mari e le montagne.
Chi segue una posizione moderna fa di tutto per fare in
modo che una nuova tecnologia minimizzi gli svantaggi e
ottimizzi i vantaggi per la società: questo è il
difficile! Chi invece segue il fobico principio di
precauzione si limita a: ELIMINARE! Ecco come dovrebbe
comportarsi, se fosse coerente.
1) Programma di rottamazione di tutte le auto e
incentivi fino a un milione per l'acquisto di un cavallo
e fino a due per l'acquisto di una carrozza. I viaggi
aerei sono aboliti. Consentito l'elicottero a remi che
non ha bisogno di carburante né di piste di atterraggio.
2) Chiusura di tutte le industrie; gli uomini saranno
impiegati nella mungitura delle mucche e le donne come
mondine nelle risaie del nord.
3) Distruzione di ogni impianto di riscaldamento a
gasolio. Ogni italiano riceverà un'accetta per tagliarsi
la legna che dovrà coltivare in giardino, sul balcone o
nel bagno (a seconda degli spazi). Se la legna personale
non basterà, ci si potrà coprire. L'acquisto è vietato
per salvaguardare i boschi.
4) Ogni comunicazione con il cellulare, la radio, la
televisione, i giornali è vietata per salvaguardare la
propria salute e quella delle piante. Anche i segnali di
fumo, ritenuti inquinanti, sono vietati.
5) Le spiagge verranno lasciate alla nidificazione degli
uccelli e le piste da sci restituite alla montagna. Gli
italiani potranno giocare a scopa nella piazza del
paese.
I cinque punti sopraccitati spiegano il principio di
precauzione e cosa vuol dire essere Verdi.
Scherzi a parte, la presa di posizione corretta nei
confronti delle biotecnologie è la stessa che l'uomo ha
avuto nei confronti delle scoperte dell'ultimo secolo:
l'uomo che si ferma è uno stupido; l'uomo intelligente è
chi va avanti studiando, controllando e minimizzando gli
effetti negativi.
Se per scelta o per paura ci si ferma, tanto valeva
rimanere all'età della pietra, rimanere una scimmia.
Anzi lo slogan della rivoluzione può essere proprio
chi si ferma resta una scimmia.
IL COMMENTO
C: vitamina o
minavita?
Ho letto alcune pagine di una rivista, vorrei sapere
cosa ne pensi sui vaccini e la vitamina C come causa
delle cardiopatie. Giordano.
Il discorso sulla vitamina C e sulle vaccinazioni
rientra in un discorso più generale che tento di
sintetizzarti.
La ricerca
La ricerca non è scienza. È banale trovare una ricerca
che affermi che A è giusto e una che A è sbagliato. Su
questo tema leggi l'articolo Ricerca scientifica: è
affidabile?.
La situazione
Esistono situazioni in cui si hanno solo svantaggi e
altre in cui hai vantaggi e svantaggi; le prime possiamo
definirle nocive, le seconde valutabili. Di fronte a una
situazione nociva tutti dovrebbero concordare
sull'importanza di evitarla, anche se poi in pratica per
interessi commerciali, privati ecc. si cerca con
disinformazione o seminformazione di farla passare
comunque come per esempio i grassi vegetali idrogenati
che dal punto di vista del benessere non hanno nessun
pregio (e tanti rischi) per cui salutisticamente sono da
evitare.
Di fronte alle situazioni valutabili esistono due
posizioni possibili.
1) Si applica il principio di
precauzione; a mio avviso ciò è sbagliato
perché evitare una cosa se può far male non è saggio in
quanto alla fine, per coerenza, si dovrebbe evitare
tutto. In genere chi applica il principio di precauzione
commette molti errori logici, primo fra tutti quello di
generalizzare ciò che succede a pochi individui (per
loro problemi particolari) a tutta la popolazione.
Sarebbe come se io sconsigliassi la corsa perché
qualcuno è schiattato durante una maratona o durante una
corsettina al parco. Non è intelligente. Dal punto di
vista psicologico, spesso chi applica il principio di
precauzione appartiene alla personalità dei fobici. La
strategia più usata è quella di fuga: una cosa può far
male, la fuggo! Invece le cose si devono affrontare,
capire e utilizzare per migliorare.
2) Si studia il fenomeno applicando i
pro e i contro e si decide favorevolmente se i pro
superano i contro con l'avvertenza di spendere energie
per controllare i contro. Così si va avanti.
Scendendo nel particolare, la situazione dei vaccini è
un esempio classico di punto 2).
Le accuse alla vitamina C (quella sulle cardiopatie non
è la sola accusa; a dire il vero è sempre stata la
vitamina E a essere accusata di provocare cardiopatie)
sono un esempio di come si tenti di utilizzare il
concetto di "ricerca" (si cita qualche ricerca contro
non tenendo conto delle centinaia a favore) per arrivare
a usare la strategia 1 nella situazione specifica; anche
un'arachide o una fragola possono provocare la morte di
un individuo (evidentemente allergico): che facciamo?
Nessuno mangia più fragole e arachidi?